Segnali luminosi di sopravvivenza organizzativa
Imprenditori e manager del nostro pianeta investono quasi la metà del loro tempo nel governare la complessità, nello sforzo di farsi strada in un mix deflagrante di volatilità del mercato, disordine politico e innovazione tecnologica, che è capace di sovvertire il panorama economico globale e di invalidare modelli di business duraturi.
La difficoltà di comprensione e di orientamento in questo nuovo sistema economico mondiale, imprevedibile ed ambivalente, scuote il mondo imprenditoriale e pone alle imprese di ogni dimensione la necessità di anticipare i cambiamenti o di rispondere ad essi in tempi rapidi e con soluzioni innovative.
È un impulso che in questi ultimi anni sta traghettando le imprese verso nuovi modelli direzionali e gestionali realmente sostenibili. Ma quali caratteristiche posseggono tali modelli? Su quali prerogative si gioca attualmente la sopravvivenza di un’organizzazione?
La capacità di strutturarsi in un’organizzazione aperta e snella ottimizza le potenzialità offerte dalla contemporanea società dell’informazione e permette di operare nella moderna economia della conoscenza e della creatività.
La promozione di un rinnovato umanesimo aziendale e un’ottica di medio-lungo termine costituiscono senza alcun’ombra di dubbio dei punti di forza fondamentali e consentono all’azienda stessa di continuare a vivere e a crescere nel tempo.
La persona ha un indiscusso valore sostanziale nella qualità della prestazione di lavoro, la sua motivazione e soddisfazione sono di fondamentale importanza per poter offrire un eccellente servizio e rapportarsi con responsabilità nei confronti di colleghi, clienti e stakeholder, rivalutando un senso del dovere diffuso a livello aziendale.
Un’ottica di medio-lungo termine da parte del management sta alla base del processo di sviluppo e di continuità della vita di un’azienda. Per “guardare al futuro” e, allo stesso tempo, ottimizzare il raggiungimento dei risultati di breve periodo sono richieste abilità e capacità gestionali e di leadership. Prioritarie sono l’individuazione di mete superiori, la definizione di obiettivi ardui e possibili, lo sviluppo di priorità strategiche sostenibili e flessibili e l’adozione di modelli di governance e di metriche di performance certi e snelli. L’approccio comunicativo deve essere innovativo e improntato verso la chiarezza e la trasparenza, i rischi e le opportunità vanno gestiti in maniera strutturata e sistemica, i dati e le informazioni sono da convertire in conoscenza per un reale e tempestivo supporto ai processi decisionali.
La dimensione qualitativa di un’organizzazione passa attraverso i suoi valori e, in pratica, esige una chiara distinzione tra il fine e i mezzi dei suoi interventi.
Il vero ‘valore‘ di un’azienda si misura in termini di adozione dei principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale e non solo di misure finanziarie. È possibile e opportuno generare valore economico finalizzato non esclusivamente alla visione miope della produzione di un profitto ma allo sviluppo di realtà virtuose, in grado di competere nel lungo periodo e con ricadute positive per la collettività.
La guida di un’impresa e il suo lavoro, se volti al servizio del bene comune, vanno nella giusta direzione di ridisegnare il concetto di progresso e di ripensare l’eccellenza aziendale in termini di impresa realmente capace di innovare le proprie strategie in risposta alle sfide di cambiamento e di crescita sostenibili. Si tratta di accettare la sfida, per noi e per il futuro, e di alimentare l’impegno, già avviato da diversi anni e destinato a durare nel tempo, di operare in modo coerente, consapevole e responsabile.